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Turola e Carrer vi parleranno di Intelligenza Artificiale, dei rischi connessi alla sua diffusione e del ruolo fondamentale che il giornalismo d’inchiesta può svolgere per esporre e spiegare questi rischi, soprattutto in contesti complessi come guerre e frontiere. Lo faranno nel corso del workshop “Il giornalismo d’inchiesta nell’epoca dell’intelligenza artificiale”.
Durante il workshop, che per giornaliste e giornalisti vale 2 crediti formativi ODG, potrete conoscere metodi e strumenti di inchiesta delle AI e dei sistemi algoritmici; inoltre si discuterà di come le organizzazioni della società civile che promuovono diritti e libertà possono utilizzare il lavoro di inchiesta per far avanzare le proprie istanze.
Ma se volete arrivare al workshop con lo spirito giusto, vi consigliamo di partecipare già la sera prima, il 20 settembre, all’aperitivo “Stop Killer Robots. Quando la guerra la combatte l’intelligenza artificiale”.
Organizzato da info.nodes, questo aperitivo informale sarà l’occasione giusta aggregare persone o organizzazioni che hanno interesse ad approfondire il tema delle armi autonome e dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in contesti di guerra, ancora poco conosciuto in Italia. Noi ci saremo, e voi?
Non fatevi scappare queste opportunità e venite al DIG Festival a Modena, l’ingresso agli eventi è gratuito e aperto a tutte e tutti.
Il workshop “Il giornalismo d’inchiesta nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale” è stato finanziato da ActionAid International Italia E.T.S e Fondazione Realizza il Cambiamento nell’ambito del progetto “THE CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment” cofinanziato dall’Unione Europea. Il progetto The CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/e nel rivendicare i propri diritti. Il progetto coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità.
Il contenuto del workshop e di questa comunicazione rappresenta l’opinione degli autori che ne sono esclusivamente responsabili. Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili per le informazioni che contiene né per l’uso che ne venga fatto.”
Dipartimento di Giurisprudenza, Unimore, Modena