fbpx
Dona

Subito un Decreto urgente per coprire il 100% dei viaggi per il voto fuori sede

Se non possiamo avere prima del 25 settembre una legge che assicuri ai cittadini fuori sede di votare nel luogo in cui sono domiciliati, chiediamo almeno che il Governo si impegni – con un decreto urgente – a coprire interamente il costo dei viaggi per tutti quelli che si dovranno recare alle urne nel loro luogo di residenza. È questa la proposta del Comitato Iovotofuorisede e dell’associazione The Good Lobby, da tempo impegnate a garantire il diritto di voto per tutti in Italia. 
“Mancano 23 giorni alle elezioni politiche e 4.9 milioni di persone rischiano di non poter votare perché la normativa italiana non consente a chi vive al di fuori della propria residenza, per motivi di studio o di lavoro, di esercitare il voto dal proprio domicilio. Parliamo di 1 elettore su 10”, secondo Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby, che ricorda come il recente Libro Bianco Per la partecipazione dei cittadini della Commissione di studio dell’astensionismo voluta dal Ministro D’Incà parli di “astensionisti involontari”: cioè chi vorrebbe votare ma per ragioni economiche e logistiche non potrà farlo.

Nell’ultima legislatura, così come in quelle precedenti, né il Parlamento né il Governo hanno approvato una legge in grado di consentire il voto a distanza e adesso una platea potenziale di 4.9 milioni di persone, prevalentemente nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni alle prese in questo periodo con gli esami universitari e la ripresa lavorativa, potrebbero non recarsi a votare. Il tema in queste ultime settimane è incandescente: se ne parla nelle pagine di quotidiani nazionali, come nelle tv locali e sui social network.

Il Ministero dell’Interno da alcuni anni stipula delle convenzioni con alcune compagnie di trasporti per concedere dei rimborsi parziali dei viaggi per coloro che tornano a casa per votare. Tuttavia, questi non sono assolutamente sufficienti per incentivare i cittadini e le cittadine a recarsi alle urne. Viaggiare da Torino a Catania, ad esempio, al momento costa 146 euro in aereo con la compagnia di bandiera Ita Airways e 210 euro con Trenitalia (in questo caso sono 15 ore di viaggio a tratta a fronte di un terzo delle emissioni di CO2). Nel primo caso viene coperto il 50% del viaggio mentre in treno il 70% delle Frecce e Intercity notte e del 60% per i treni regionali e interregionali. Con Italo invece il rimborso è al 60% sui treni acquistati online. Anche con la nave sono previsti dei rimborsi, ad esempio la Grimaldi Lines, applica il 60% di rimborso se si scelgono le tratte Napoli-Cagliari, Palermo-Cagliari, Civitavecchia-Cagliari e Civitavecchia-Arbatax. Le convenzioni non vengono stipulate con le compagnie di autobus e le compagnie aeree low cost.

Votare è un diritto costituzionale sancito dall’articolo 48 e il Governo ha il dovere di rimuovere gli ostacoli per garantire ai propri cittadini e alle proprie cittadine di votare.
“In questa tornata elettorale rischiamo un astensionismo record perché ancora una volta la politica non ha trovato il tempo di occuparsi di questa emergenza democratica che denunciamo da 14 anni” – dichiara Stefano La Barbera, presidente del Comitato Iovotofuorisede – “Rimborsare il 100% dei viaggi è il minimo che si possa fare, in attesa di una legge che permetta il voto a distanza.” 

 

Contatti:

Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby Italia: federico@thegoodlobby.it, 3495280928

Stefano La Barbera, presidente del Comitato Iovotofuorisede: iovotofuorisede@gmail.com, 3339870264