“ll voto non è scontato”: confronto sull’astensionismo involontario e il voto fuorisede
Nuova tappa del tour di The Good Lobby, Will Media e la Rete Voto Sano da Lontano per affrontare il fenomeno insieme ai rappresentanti delle categorie più colpite dall’assenza di una legge sul voto a distanza.
Roma, 6 novembre – Si è tenuto in Senato, a Roma un nuovo appuntamento del tour Il Voto non è scontato, organizzato da The Good Lobby, Will Media e dalla Rete Voto Sano da Lontano per richiamare i senatori ad approvare la legge delega sul voto fuorisede, ferma in Commissione Affari Costituzionali da luglio 2023.
L’iniziativa Il Voto non è scontato è stata lanciata nel 2023 e nel 2024 ha toccato il Festival di Sanremo e le principali università italiane. Grazie alla pressione esercitata e alla visibilità ottenuta, a marzo è stato approvato un emendamento al Decreto Elezioni che ha consentito, pur in mancanza di una legge specifica, la sperimentazione temporanea del voto fuori sede, limitata però agli studenti fuori sede e alle sole elezioni europee di giugno.
Proprio per richiamare la politica alle promesse elettorali e sollecitarla ad approvare soluzioni permanenti e prive degli ostacoli burocratici che hanno caratterizzato la sperimentazione, The Good Lobby, Will Media e la Rete Voto Sano da Lontano hanno organizzato l’incontro istituzionale di oggi. Alla luce del forte incremento dell’astensionismo riscontrato alle ultime elezioni e del record storico della Liguria, dove oltre il 55% degli elettori non si è presentato alle urne, è urgente introdurre soluzioni per colmare un vulnus normativo che incide fortemente sul fenomeno dell’astensionismo involontario.
“È emblematico essere qui oggi a parlare di astensionismo, mentre si discutono i risultati delle elezioni americane, a cui almeno 78 milioni di elettori hanno scelto di partecipare tramite voto anticipato e voto postale” dichiara Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby. “Negli Stati Uniti l’affluenza alle urne è cresciuta anche perché si è scelto di democratizzare l’accesso al voto. Ragioni di lavoro, studio, salute, vacanza: molte possono essere le motivazioni che rendono difficile se non impossibile per gli elettori recarsi al seggio elettorale. Ma, in gran parte dei regimi democratici con i quali ci confrontiamo, si è deciso di trovare soluzioni al crescente astensionismo, limitando quantomeno gli ostacoli che tengono milioni di persone lontane dalle urne.”
“Nel 2025 milioni di elettori saranno chiamati a pronunciarsi in occasione delle prossime regionali e dei referendum, sulla cui ammissibilità la Corte si dovrebbe pronunciare già il prossimo gennaio. Serve quindi una legge sul voto fuori sede per tutti gli elettori, applicabile a tutti gli appuntamenti elettorali”, dichiara Fabio Rotondo, campaigner di The Good Lobby.
“In questa legislatura per la prima volta Governo e Parlamento si sono impegnati insieme e attivamente per dare una risposta concreta al problema del voto a distanza, individuando nella legge delega al Governo lo strumento migliore per dare risposta ai milioni di cittadini che vorrebbero votare ma non possono per motivi logistici. Visti i risultati delle Europee 2024, per le quali 24.000 cittadini hanno potuto votare a distanza, è ora che il Senato concluda il lungo percorso iniziato 2 anni fa e approvi velocemente la legge delega, includendo tutte le tipologie di elezioni, comprese le Politiche e le Amministrative” dichiara Francesco Bertolino, presidente del Comitato Iovotofuorisede.
Durante l’evento studenti fuori sede, lavoratori, inclusi sportivi e operatori dello spettacolo, persone non autosufficienti e i loro caregiver, hanno presentato ai senatori e alle senatrici le criticità che sono costretti ad affrontare con le attuali, limitanti regole.
“E’ inaccettabile che in Italia sia impossibile votare fuori sede, così come lo è che l’organizzazione del lavoro, le carenze di personale, le difficoltà logistiche compromettano per molte categorie di lavoratori un fondamentale diritto civile. I lavoratori credono fortemente nella democrazia partecipativa e condivisa, le nostre RSU nelle percentuali di affluenza ne sono esempio. Bisogna mettere tutti nelle condizioni di poter votare, afferma Rossella Buccariello (UIL).
“I lavoratori del settore dello spettacolo vedono le proprie attività caratterizzate da turni di lavoro irregolari e spostamenti frequenti anche per lunghi periodi. Molti di questi artisti, tecnici e operatori sono impegnati in produzioni che li portano lontano dal luogo di residenza e anche all’estero, rendendo praticamente impossibile l’esercizio del proprio diritto al voto” dichiara Emanuela Russo di Note Legali.
Ecco che il diritto al voto fuorisede è essenziale anche per i lavoratori e lavoratrici sportive,- siamo nel 2024,i diritti devono evolvere insieme ai tempi e bisogna riavvicinare tutte quelle persone che per decenni avrebbero voluto votare ma non hanno potuto farlo per motivi logistici, economici e fisici, aggiunge Federico Centomo, pallavolista e segretario di AIP
In occasione dell’incontro odierno è stato presentato tra l’altro il report “Se non voli non voti – Il mancato diritto di voto a distanza alle elezioni europee per gli italiani e le italiane residenti fuori dall’UE” curato dai proponenti dell’incontro; un report che mette in luce ancora una volta come l’Italia sia tra gli ultimi 6 paesi UE (l’unico tra i fondatori) a non permettere il voto a distanza. Tra l’altro nel 2022 il Parlamento Europeo ha proposto di rivedere le normative sul voto con l’obiettivo di uniformare – attraverso un percorso graduale- le regole elettorali. Il Report è stato presentato, tra gli altri, da Giulia Gentile della University of Essex, prima firmataria della campagna Se Non Voli Non Voti, la quale ha portato la testimonianza di una comunità numerosa lasciata anacronisticamente ai margini della democrazia europea.
Ufficio stampa The Good Lobby Italia
Edoardo Caprino | e.caprino@bovindo.it