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Lanciato il Manifesto del finanziamento etico, trasparente e democratico alla politica italiana

Occasione gli “Stati Generali del finanziamento alla politica italiana” promosso da Raise the Wind, The Good Lobby, Transparency International Italia e Volt Italia

 

Roma, 15 aprile – Lo stato del finanziamento ai partiti in Italia grazie all’analisi della celebre “firma” Fabio Martini, la riflessione del Prof. Luigi Ceccarini – ordinario di Scienza politica a Urbino e Presidente della Società Italiana Studi Elettorali sull’uso etico del denaro: far del bene alla democrazia, l’analisi comparatistica del finanziamento dei partiti negli USA, UK e Germania attraverso le analisi della Professoressa Chiara Fiorelli – ricercatrice preso la Sapienza di Roma- e Francesca Traldi della Fondazione Adenauer. E in ultimo: la sessione dedicata al finanziamento privato dei partiti in Italia di cui hanno parlato Raffaele Picilli, fundraiser per la politica Raise The Wind, Federico Anghelé, Direttore di The Good Lobby Italia, Aiste Galinyte, Project Offiicer Transaparency International Italia – la quale ha presentato la ricerca “Soldi e Politica- L’integrità della politica in Italia Normative e Prospettive” – e Silvia Panini di Volt Italia. Sono questi i temi, i contenuti e i protagonisti della mattinata dei lavori degli “Stati Generali del finanziamento alla politica” promosso da Raise the Wind, The Good Lobby, Transparency International Italia e Volt tenutosi presso l’Istituto Sturzo di Roma. 

Nel corso del dibattito è emerso come il finanziamento alla politica in Italia è uno degli aspetti fondamentali della democrazia parlamentare e un potenziale motore della partecipazione politica attiva della cittadinanza. Ma, al contempo, il suo attuale stato è oscuro ed escludente.

Le elezioni europee in arrivo rimetteranno al centro del dibattito pubblico la gestione della politica europea e un confronto tra i diversi Paesi sarà inevitabile. In questo senso, l’Italia è l’unico Paese in Unione europea a non prevedere il finanziamento pubblico ai partiti politici, in alcuna forma e la distanza siderale esistente con la Germania è emersa in tutta evidenza.

Lo strumento della donazione del 2xmille dell’Irpef ad un partito politico di propria scelta rimane un’opzione poco conosciuta e accessibile solo alle forze politiche già presenti in Parlamento.

In occasione degli Stati Generali del “Finanziamento alla Politica Italiana” Volt, The Good Lobby, Raise the Wind e Transparency International hanno promosso il lancio di una discussione aperta a pubblico, forze politiche nazionali, società civile e Terzo settore impegnato in ambito trasparenza ed etica. Obiettivo la creazione di un Manifesto del finanziamento etico, trasparente e democratico che possa essere poi tradotto in proposte di legge concrete, campagne di advocacy da parte degli attori proponenti e dei partner individuati durante l’organizzazione del progetto, approfondimenti tematici e ricerche.

Nel documento preparatorio presentato oggi ai tesorieri dei partiti intervenuti sono state presentate alcune azioni necessarie per rendere il finanziamento alla politica in Italia di nuovo accessibile e trasparente: un codice etico di comportamento dei partiti, la democratizzazione dello strumento del 2xmille, una rendicontazione chiara e unica per chiunque riceva fondi a sostegno della politica, una regolamentazione delle associazioni e fondazioni legate ai partiti e la creazione di sistemi che evitino il voto di scambio, prendendo esempio dalle strutture di finanziamento delle campagne elettorali dei PAC statunitensi.

“Alle barriere di accesso al finanziamento politico, si lega il fatto che per partecipare alle tornate elettorali è necessario raccogliere firme, ad oggi sono in forma cartacea, e con autenticazione da parte di un notaio. Uniti questi due fattori rappresentano una barriera inaccessibile all’ingresso nell’arena democratica di nuove forse politiche provenienti dal basso. Sarebbe necessario quindi agire su due fronti: da una parte allargare la pletora dei partiti che possono accedere al 2 per mille e reintrodurre i rimborsi elettorali dopo aver superato una certa quota di voti come avviene in Francia, dall’altra ridurre le barriere alla presentazione delle liste elettorali”, dichiara Silvia Panini di Volt Italia. 

“Un finanziamento alla politica prevalentemente privato avrebbe bisogno di anticorpi in materia di trasparenza ad oggi ancora largamente assenti: una regolamentazione del lobbying che ci permetta di tracciare i rapporti tra i portatori di interesse e le istituzioni; una piattaforma unica nazionale che permetta a tutti un controllo puntuale e costante del finanziamento, non solo ai partiti ma anche ai candidati e alle fondazioni politiche; risorse adeguate per il comitato incaricato di controllare ed eventualmente sanzionare”, rimarca Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby. 

Alla tavola rotonda dedicata ai tesorieri dei partiti hanno preso parte: Michele Fina (PD), Pasquale Lisena (VOLT), Marco Strada (PSI), Carla Taibi (+Europa), Filippo Blengino (Radicali) e Ruben DI Stefano (Demos).

L’invito è stato in ogni caso esteso e rinnovato a tutti i tesorieri delle forze politiche che siedono in Parlamento.