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Conflitto di interessi:
la politica ha altre priorità?

Di fronte all'ennesimo scandalo, aiutaci a combattere affossamenti e rinvii

La battaglia al conflitto di interessi è una delle più difficili, ma insieme possiamo farcela

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Con il tuo aiuto possiamo contrastare i continui affossamenti e fare pressione per ottenere una normativa che impedisca ai politici di mettere i propri interessi davanti al bene comune.

In un anno di “duro lavoro” parlamentare i nostri rappresentanti politici si sono dati molto da fare nel presentare circa 70 proposte di legge per istituire nuove “giornate nazionali”.
Fra queste, già diventata legge, la “Giornata degli abiti storici”, o quella dedicata al “Panettone italiano“, temi ritenuti più urgenti del colmare enormi lacune normative come l’approvazione di una legge per contrastare efficacemente i conflitti di interessi.

I conflitti tra attività pubblica e interessi privati vanno identificati e gestiti in modo rigoroso, perché i funzionari e i politici dovrebbero essere indipendenti da condizionamenti e interferenze e, soprattutto, agire nel nome dell’interesse generale.

Da lungo tempo viene affossato ogni tentativo per ottenere una normativa che sostituisca la debole legge Frattini del 2004 e contrasti efficacemente i conflitti di interessi di funzionari e i politici. In rappresentanza delle decine di migliaia di persone che hanno firmato la petizione stiamo portando avanti una campagna di pressione su governo e parlamento perché non cali il sipario ancora una volta su questo fenomeno dilagante. 

 

Ti sentiresti a tuo agio se diventasse ministro del turismo un imprenditore che possiede quote di stabilimenti balneari? E se un senatore fosse presidente di una società di cybersicurezza? Cosa penseresti di un funzionario comunale addetto ai servizi sociali la cui moglie dirige una importante cooperativa locale? E se un imprenditore edile facesse l’assessore all’urbanistica del comune in cui la sua azienda opera? È evidente che potrebbe avvantaggiare il proprio business o penalizzare concorrenti scomodi. 

 

Questi esempi di conflitti di interessi sono molto simili a quelli che affollano le pagine dei giornali. Anzi, talvolta la realtà supera la fantasia.

 

Dopo la recente consegna della materia nelle mani del governo con una delega a 2 anni, la lotta al conflitto di interessi è stata nuovamente posticipata a data da destinarsi. Il che significa che per ancora lungo tempo assisteremo alla parata di chissà quanti altri scandali – o almeno di quelli che verranno smascherati. Molto altri rimarranno impuniti e nell’ombra.

 

Solo con il tuo sostegno possiamo continuare a fare pressione: aiutaci con una donazione a finanziare la campagna.

 

Cosa faremo per raggiungere i nostri obiettivi?

 

I nostri sforzi saranno concentrati a far sì che la delega al governo venga ridotta e che i contenuti stralciati siano rimessi sul tavolo di discussione. Siamo impegnati a raccogliere più firme possibili per la petizione, così da presentare le nostre richieste alle Istituzioni e fare pressione sui politici con tutti i mezzi possibili, forti dell’appoggio di migliaia di cittadini e cittadine.

Non possiamo accettare ulteriori ritardi per un provvedimento che aspettiamo da decenni.

 

Donando oggi ti schieri anche tu al nostro fianco in questo impegno e lo rendi possibile. Ci aiuterai inoltre a portare avanti  le nostre attività per rendere più democratica, unita ed equa la società in cui viviamo, comprese le attività di formazione gratuita rivolte ai cittadini che si vogliono impegnare in prima persona per proteggere l’interesse pubblico da corruzione e abusi di potere.

 

The Good Lobby si batte infatti per il cambiamento promuovendo campagne per la giustizia sociale e ambientale, contro corruzione, clientelismi e disuguaglianze.

Incoraggiamo e supportiamo i cittadini e la società civile a partecipare alle decisioni pubbliche e a influenzarle, a fare pressione sui politici, funzionari e chiunque ricopra incarichi di potere per proteggere il bene comune e i diritti di tutti, specialmente dei più deboli ed emarginati.

 

Le donazioni saranno detraibili dalla dichiarazione dei redditi dell’anno fiscale corrispondente.

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