Lo scorso 19 gennaio, il Parlamento Europeo ha votato alcuni emendamenti al Digital Services Act (DSA), un nuovo set di regole che ha come obiettivo quello di creare spazi digitali sicuri e che garantiscano il rispetto dei diritti dei cittadini europei. Prima di diventare legge, il testo finale del DSA deve passare attraverso i triloghi, ovvero negoziazioni informali e a porte chiuse tra rappresentanti del Parlamento Europeo, della Commissione Europea e del Consiglio dell’Unione Europea.
La posizione adottata dal Parlamento Europeo è arrivata dopo mesi di intenso lobbying, che ha visto contrapposte le grandi società tecnologiche e la società civile, tra cui in particolare la coalizione People vs. BigTech, di cui The Good Lobby Italia fa parte.
In particolare, la posizione adottata dal Parlamento Europeo include restrizioni più severe sull’uso dei dati personali degli utenti nelle campagne pubblicitarie targhettizzate: le Big Tech non potranno più utilizzare informazioni sensibili per campagne pubblicitarie, e dovranno garantire l’accesso al servizio anche agli utenti che non presteranno il consenso per le campagne pubblicitarie personalizzate. La coalizione ha pubblicato un aggiornamento per ripercorrere gli elementi principali di questo importante risultato, ma è essenziale continuare a battersi affinché il Digital Services Act possa essere più efficace e funzionale per il futuro che vogliamo costruire.
Proprio domani, il 31 marzo, si dovrebbe tenere il penultimo trilogo sul Digital services Act, e purtroppo, nonostante le promesse iniziali, c’è il grosso rischio che la posizione del Parlamento venga indebolita. Per questo, insieme alle 112 altre organizzazioni europee della rete di People vs. BigTech, abbiamo lanciato un tweetstorm per fare pressione sui decisori. Chiediamo al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio dell’Unione Europea di agire nell’interesse della cittadinanza europea, e di affrontare in maniera prioritaria: