A differenza del dibattito sugli investimenti e i target quantitativi del Piano, il dibattito sulle riforme è tanto sottaciuto quanto, al contempo, di estrema importanza per il futuro della cittadinanza e del diritto alla partecipazione democratica. Il nostro nuovo report, in collaborazione con l’Osservatorio Civico PNRR, mira a riportare l’attenzione su questo aspetto.
Non è sufficiente, infatti, sapere se riforme del PNRR come quelle della giustizia e dell’amministrazione siano state o meno attuate perché le ricadute sistemiche dipenderanno da come sono state realizzate. Una legge scritta male, pensata magari per soddisfare solo gli interessi e le aspettative di alcuni operatori economici o basata su dati carenti e privi dell’apporto di chi presidia il territorio, di chi assiste le persone in difficoltà, di chi persegue l’obiettivo generale, è un rischio per tutta la cittadinanza.
In questo contesto il report “Riforme del PNRR e mobilitazione civica”, mira non solo ad effettuare una ricognizione dello stato di attuazione delle riforme previste dal PNRR, ma anche a sensibilizzare la società civile e il terzo settore al contributo attivo e al continuo monitoraggio delle fasi di stesura e attuazione delle nuove riforme. Offre inoltre indicazioni chiare al Governo per garantire una maggiore tracciabilità e trasparenza del piano, partendo dalla piattaforma Italia Domani e, in aggiunta, fornisce strumenti pratici alla società civile per essere coinvolta nell’implementazione delle riforme del PNRR ancora in corso o in fase di completamento.
Il PNRR dell’Italia, messo a punto sotto la supervisione del Governo Draghi e denominato “Italia domani”, ha portato il nostro paese a essere uno dei principali beneficiari dei fondi del RRF con un budget previsto di 194,4 miliardi di euro, ma per comprendere meglio le riforme del Piano stesso e stimolare la società civile a richiedere maggiori trasparenza e chiarezza, una prima analisi degli strumenti validi a garantire un lobbying civico efficace ha condotto The Good Lobby alla selezione di sei pratiche modalità di intervento.
Per seguire l’evoluzione delle riforme del PNRR e identificare il contesto entro il quale poter esercitare opportunità di pressione e influenzare le decisioni è innanzitutto necessario monitorare le attività parlamentari, ministeriali e governative.
Allo stesso tempo, anche le attività della società civile meritano una costante analisi e, al fine di promuovere una comunicazione più informata, il Freedom of Information Act (FOIA) rappresenta una risorsa fondamentale nel reperimento di ulteriori informazioni rispetto alle sole condivise dalle fonti ufficiali.
In aggiunta a questi strumenti, i siti web di Camera e Senato offrono aggiornamenti sui processi legislativi e facilitano dunque la richiesta di audizioni e contatti diretti con i rappresentanti istituzionali di competenza. Infine, sono la creazione strategica di network e la progettazione di strategie di advocacy e campaigning a massimizzare l’impatto delle azioni intraprese dal terzo settore presso i media e un pubblico di non soli addetti ai lavori.
“L’attenzione dell’opinione pubblica è stata concentrata soprattutto sugli obiettivi concreti del PNRR, dimenticando che il Piano contiene un ambizioso pacchetto di riforme, in parte già attuate, in parte in dirittura d’arrivo e in parte ancora da avviare. Le riforme hanno obiettivi sistemici – dalla legge sulla concorrenza alla semplificazione delle procedure autorizzative per le energie rinnovabili – e contenuti ancora da definire. Per evitare che di esse si avvantaggino soltanto i grandi interessi industriali e privati, a scapito del bene comune, è necessario che il Terzo Settore e i movimenti civici e sociali abbiano chiara l’importanza delle riforme e, poi, strumenti per poter dialogare con le istituzioni e portare l’interesse generale nelle scelte dettate dal PNRR”, dichiara Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby.