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17 Luglio 2024

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Il peso delle destre nella prossima legislatura del Parlamento Europeo

A Bruxelles si prevede un luglio particolarmente caldo. Con la prima seduta plenaria del Parlamento già in corso, i gruppi politici europei sono occupati in una serie di negoziati per determinare i nuovi equilibri parlamentari.

di Anselmo Scano

Non sarà stata un’ondata, ma è innegabile che le elezioni dello scorso giugno abbiano premiato i partiti di estrema destra: il cambiamento è ben visibile ora che i gruppi parlamentari sono stati costituiti. In termini di numero di Eurodeputati, il nuovo PE vede al primo posto il Partito Popolare Europeo, e al secondo il gruppo dei Socialisti e Democratici. Scavalcando il gruppo dei Conservatori a cui afferisce Fratelli d’Italia, il terzo posto è stato conquistato dal neo costituito “Patrioti per l’Europa”: del gruppo fanno parte, fra gli altri, Fidesz di Orbán, il Rassemblement National di Le Pen, e la Lega di Salvini.

Il passo successivo alla costituzione dei gruppi è l’assegnazione dei principali incarichi all’interno dell’Eurocamera. Tra questi, particolare rilevanza ricoprono le presidenze delle commissioni parlamentari. Infatti, la presidenza di una commissione conferisce al gruppo che la ricopre particolare influenza sui lavori legislativi relativi all’area di competenza della commissione. Dunque, non sorprende che questi incarichi siano oggetto di negoziati fra le parti.

Ad oggi, i gruppi politici hanno trovato un accordo provvisorio sulla spartizione delle presidenze. Tale ripartizione rappresenta, in linea con il Regolamento del Parlamento Europeo, la diversità di genere, di vedute politiche e di provenienza geografica. Dagli accordi provvisori emerge quanto segue, ma l’elezione effettiva avverrà in concomitanza della seduta inaugurale di ciascuna commissione.

  • Il Partito Popolare Europeo ricoprirà la presidenza di 6 commissioni: Industria, ricerca ed energia (ITRE), Affari esteri (AFET), Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE), Controllo dei bilanci (CONT), Pesca (PECH), Affari costituzionali (AFCO)
  • I Socialisti e Democratici ricopriranno la presidenza di 5 commissioni: Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare (ENVI), Commercio Internazionale (INTA), Sviluppo regionale (REGI), Problemi economici e monetari (ECON), Diritti della donna e uguaglianza di genere (FEMM).
  • Renew Europe ricoprirà la presidenza di 3 commissioni: Sviluppo (DEVE), Giuridica (JURI), Sicurezza e difesa (sottocommissione SEDE).
  • I Conservatori e Riformisti ricopriranno la presidenza di 3 commissioni: Agricoltura e sviluppo rurale (AGRI), Bilanci (BUDG), Petizioni (PETI).
  • I Verdi ricopriranno la presidenza di 2 commissioni: Mercato interno e protezione dei consumatori (IMCO), Diritti dell’uomo (sottocommissione DROI)
  • I Patrioti per l’Europa ricopriranno la presidenza di 2 commissioni: Trasporti e turismo (TRAN), Cultura e istruzione (CULT).
  • La Sinistra ricoprirà la presidenza della commissione Occupazione e affari sociali (EMPL) e la sottocommissione per le questioni fiscali (FISC).

La conferma di questo quadro durante le sedute inaugurali di questa settimana è tutt’altro che scontata, viste anche le numerose dichiarazioni da parte di Eurodeputati del blocco più moderato in aperta opposizione a qualunque conferimento di incarichi ai partiti di destra. È possibile che per impedire che questo accada emergano candidature che si discostano dagli accordi. La partita è aperta.

Delle commissioni parlamentari e di molto altro parliamo nella nostra guida Oltre il voto, dedicata agli attori della società civile che vogliono comprendere come sfruttare il periodo di insediamento delle nuove istituzioni europee per portare un cambiamento positivo nella società.