29 Maggio 2020
Maurizio U.
1 giorni fa
Vincenzo P.
2 giorni fa
Paolo V.
4 giorni fa
Nelle ultime settimane sono state prese decisioni pubbliche senza precedenti, attraverso procedure d’urgenza, da cui sono state escluse o non prese in adeguata considerazione molte voci della società civile e dei rappresentanti delle parti sociali.
Mentre cresceva il numero delle task force medico-scientifiche, veri e propri centri di potere investiti di grandissime responsabilità, il Parlamento ha svolto un ruolo del tutto subalterno, di fatto ratificando decisioni prese dal Governo, che assieme a Regioni e Municipi ha prodotto centinaia di atti e regolamenti non sempre chiari e decifrabili. In questo scenario le attività di lobbying non si sono certo fermate, spostandosi online e scomparendo di fatto dai radar della tracciabilità. E’ evidente che gli interessi in gioco, in questa fase due, siano tantissimi, e spesso contrapposti. Il rischio è che gli interessi generali, quelli del bene collettivo, vengano messi da parte a vantaggio di quelle categorie, gruppi o aziende che saranno in grado di farsi ascoltare di più e di avere un peso maggiore.
Un ruolo centrale lo giocano appunto le task force, che si riuniscono, deliberano e decidono senza nessun obbligo di trasparenza. I verbali dei diversi comitati non vengono infatti pubblicati. In uno scenario in così rapida evoluzione, la società civile, i cittadini e le organizzazioni hanno tutto il diritto di pretendere maggiore apertura, coinvolgimento e ascolto. Come organizzarsi per essere efficaci?
27 Novembre 2024
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