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27 Giugno 2020

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Germania: un paradiso per i lobbisti opachi?

Dato il tradizionale "amore tossico" del Governo tedesco con le grandi aziende, cresce la preoccupazione sulle attività di lobbying che verranno favorite durante il turno alla presidenza dell’Unione Europea

di Salvatore Papa

Il primo luglio la Germania assumerà la presidenza di turno dell’Unione Europea, ricoprendo questo ruolo in una fase storica molto complicata . Nei prossimi mesi dovranno essere affrontate questioni cruciali per il futuro della Ue: recovery fund, ricadute sociali ed economiche della pandemia, il tema della salute e del Green deal europeo.

In vista di questa difficile presidenza Corporate Europe Observatory e Lobby Control, due organizzazioni che si occupano di trasparenza e accesso al potere,  hanno messo in luce nel report “Tainted Love” l’eccessiva prossimità tra Governo tedesco e grandi aziende. Questo “amore tossico” apre molti interrogativi sul tipo di ripresa economica che verrà favorita dalla presidenza di turno tedesca: continueranno ad essere ascoltati soprattutto i lobbisti delle grandi aziende che operano in settori tradizionali (automotive, ….)  o verrà dato anche ascolto agli scienziati, alle organizzazioni della società civile? Insomma, ci sarà una svolta nelle politiche per il futuro o saranno promossi i “soliti affari”?

I casi analizzati nel rapporto alimentano molti dubbi e non fanno ben sperare sull’attitudine che il governo Merkel potrà avere in Europa. Ne riportiamo di seguito alcuni, che i più curiosi potranno approfondire leggendo il report completo (in inglese)

Limiti di emissione delle auto

l’industria automobilistica tedesca si batte energicamente per alleggerire le regole sulle emissioni e il governo tedesco fornisce attivamente il proprio supporto. La presidenza Merkel continuerà a supportare queste richieste anche sul pacchetto di aiuti per l’emergenza coronavirus? E come si comporterà durante la discussione del Green deal europeo?

Gas e idrogeno

il Ministero dell’economia tedesco, nonostante la reputazione ecologista e gli apprezzabili impegni presi nell’eliminare gradualmente il peso dell’energia nucleare, continua a sostenere una politica di crescente dipendenza dal gas, con una richiesta di maggiori infrastrutture per l’approvvigionamento sia in Germania che in altri Paesi europei. Nei prossimi mesi, saranno in discussione le politiche energetiche dell’UE e c’è il forte rischio che la Germania comprometta le azioni sul clima promuovendo erroneamente l’idrogeno (prodotto con gas) come combustibile “pulito”.

Paradisi fiscali

Le grandi multinazionali tedesche non disdegnano di trasferire i loro profitti globali nei paradisi fiscali eludendo di fatto il regime fiscale nazionale. Il governo tedesco ha spesso supportato i tentativi di bloccare l’affermazione di una rendicontazione finanziaria più trasparente in Europa. Ma anche  sulla “web tax” – provvedimento che preoccupa i giganti del web – la posizione tedesca è tutt’altro che chiara. In un periodo in cui i bilanci pubblici sono “sotto stress” per gli effetti della pandemia, ci si aspetterebbe uno sforzo in più per una maggiore trasparenza fiscale e per una lotta più efficace verso i grandi evasori.

Industria agrochimica

Le multinazionali agrochimiche tedesche come la Bayer e la BASF stanno subendo ingenti danni dalla crisi economica e stanno esercitando una forte attività di pressione per richiedere un alleggerimento delle regole sui propri prodotti chimici tra cui il controverso diserbante al glifosato (sospettato di provocare il cancro).  

È proprio di questi giorni la notizia del maxi patteggiamento di Bayer per chiudere 100.000 cause sul diserbante al glifosato Roundup, prodotto dalla controllata statunitense Monsanto.

Le richieste di maggiore trasparenza

Il rapporto si conclude con una serie di richieste. La principale è che la presidenza dell’UE non venga utilizzata per difendere gli interessi dei grandi gruppi a scapito dell’interesse pubblico. Inoltre si suggerisce  una maggiore trasparenza all’interno del Consiglio UE e una regolamentazione dell’attività di lobbying in Germania.

Un altro caso scuote la Germania

Proprio in questi giorni il dibattito pubblico tedesco si è infiammato su un caso di lobbying indebito da parte di un esponente della maggioranza di governo. Il giovane deputato dell’Unione Democratica Cristiana (CDU) Philipp Amthor (in foto insieme ad Angela Merkel), uno degli astri nascenti della politica tedesca, è stato travolto dalle polemiche legate all’attività di rappresentanza di interessi svolta per conto della società informatica Augustus Intelligence,  in concomitanza con il ruolo di parlamentare. Il ventisettenne avrebbe chiesto al ministro dell’economia Peter Altmaier di supportare la società di cui lo stesso Amthor è stato dirigente e di cui possiede 2.817 stock options (strumento finanziario che conferisce il diritto di acquistare a un prezzo conveniente le azioni della società stessa entro un certo termine).

Il deputato ha dichiarato di aver rispettato le regole, comunicando il suo ruolo nella società al Bundestag e di aver da allora concluso il rapporto con l’azienda. Nonostante la legge non vieti l’attività secondaria come lobbista, Amthor ha riconosciuto l’errore ed ha ammesso di “essersi reso politicamente vulnerabile” aggiungendo però di non essere in vendita.

La spiegazione fornita non ha tuttavia accontentato i Verdi e soprattutto i socialdemocratici (SPD). Il vicepresidente del partito SPD Kevin Kühnert ha dichiarato al quotidiano “Tagesspiegel”: “La CDU e la CSU [Unione Cristiano Sociale, ndr] devono porre fine ai loro anni di blocco e aprire finalmente la strada a una maggiore trasparenza. […]La CDU non solo ha il dovere di chiarire gli eventi che hanno coinvolto Amthor, ma deve anche confutare il sospetto che stia opponendosi al registro delle lobby e alla piena trasparenza delle entrate extra dei deputati perché i suoi membri hanno una particolare inclinazione ad impegnarsi in attività collaterali.”.

Insomma, sul della trasparenza del lobbying in Germania il clima è diventato “infernale”. Che stia finalmente cambiando qualcosa in quello che finora è stato considerato un paradiso per i lobbisti opachi?

Image credit: Stefan Sauer/ picture alliance