17 Marzo 2021
Le Benefit Corporation, in Italia conosciute come Società Benefit, sono quelle aziende (anche multinazionali) che oltre all’obiettivo del profitto e la distribuzione dei dividendi agli azionisti intendono avere un impatto positivo sulla società e sul pianeta. Non si tratta di Imprese Sociali o di un’evoluzione del non profit, ma di un cambio di paradigma dei modelli dominanti di impresa a scopo di lucro. The Good Lobby ha partecipato assieme a B LAB, organizzazione non profit americana che promuove la certificazione B Corporation, alla consultazione pubblica della Commissione Europea su possibili policy e modelli di “Gestione aziendale sostenibile”, proponendo quello delle B Corp a livello europeo.
Il certificato B Corp: un movimento globale
Il movimento B Corp nasce negli Stati Uniti nel 2007 con l’idea di certificare, quindi dimostrare concretamente tramite degli standard valutativi, l’impegno di un’azienda verso il sociale, l’ambiente, e la trasparenza. Secondo la filosofia del movimento, sottoscritta nella Dichiarazione di Interdipendenza B Corp, i problemi più impegnativi per la società non possono essere risolti solo dai governi e dalle organizzazioni non profit. La comunità B Corp sfrutta il potere del business per ridurre la disuguaglianza, la povertà, creare posti di lavoro di alta qualità e dignità, proteggere il pianeta.
Ad oggi sono 3.300 in 76 Paesi le aziende certificate. La sede del movimento si è trasferita nel 2015 nel Regno Unito e le imprese B Corp in Europa sono in totale 560. Nel 2016 l’Italia è stato il primo Paese in Europa, e nel mondo al di fuori degli Stati Uniti, a introdurre le Società Benefit nel proprio ordinamento giuridico (legge n. 208 del 28/12/2015, Art. 1, Commi 376-384).
I benefici e l’impegno per i membri del movimento
Aderire al movimento B Corp implica sicuramente dei benefici, ma anche dei doveri. Partiamo dai primi. Elenchiamo 5 benefici principali emersi da un questionario compilato dalle imprese del movimento:
Veniamo dunque ai doveri. Il primo dovere è sicuramente l’impegno verso il sociale, l’ambiente e la trasparenza finanziaria, ma cosa deve fare concretamente una Società Benefit?
Il ruolo di The Good Lobby nella consultazione europea
La squadra di The Good Lobby ha lavorato insieme a B LAB alla risposta alla consultazione pubblica lanciata della Commissione Europea fra ottobre 2020 e febbraio 2021. La consultazione mira all’ascolto degli stakeholders in vista della riforma europea della corporate governance in senso sostenibile, volta a rendere la gestione aziendale più sostenibile, modificare i doveri degli amministratori e introdurre obblighi di rispetto dei diritti umani e dell’ambiente nelle filiere globali.
Le consultazioni pubbliche sono un ottimo strumento per coinvolgere gli stakeholders (dalle aziende alla società civile)nelle decisioni pubbliche. A noi piace molto perché permette a cittadini e alle cittadine di dare il proprio contributo sia come singoli individui, sia organizzandosi in coalizioni o con delle associazioni. Nonostante sia uno strumento ancora poco conosciuto, questa consultazione è stata molto partecipata: 500.000 mila cittadini e 700 enti (imprese, università, associazioni ecc..) hanno deciso di prendervi parte.
The Good Lobby e BLab hanno accompagnato la risposta alla consultazione con una lettera aperta alla Commissione per descrivere meglio le B Corp e evidenziare perché dovrebbero essere ascoltate.
Cosa accade adesso
La Commissione europea sta analizzando le risposte ricevute e dovrà pubblicare a breve sul proprio sito i commenti dei soggetti che hanno dato il consenso a rendere visibile il proprio contributo. Ci auguriamo però che anche commenti delle persone che vogliono restare anonime siano inseriti in un riassunto dove si riprendono le tematiche principali e pubblicato sul sito. La Commissione ha promesso di pubblicare la sua proposta di Direttiva entro giugno, poi la palla passerà al Parlamento e al Consiglio dell’UE che dovranno formulare le proprie posizioni sul testo e approvare la normativa. Se non ci sarà convergenza, si aprirà il cosiddetto “Trilogo” in cui e, il Consiglio e il Parlamento negoziano i contenuti della Direttiva e la Commissione adotta un ruolo di facilitatrice al fine di addivenire ad un consenso sul testo finale. Vi terremo aggiornati!