La campagna elettorale 2022 è stata un programma già visto mille volte.
Come in un salotto televisivo anni ‘90, i politici si sono avvitati su temi di corto respiro, promettendo mance, invocando la riduzione delle tasse. Mentre milioni di cittadini e cittadine, annoiati, scoraggiati, arrabbiati, a un certo punto hanno deciso di spegnere la TV e andare a dormire.
È questo ciò che l’Italia ha da offrire in un momento storico così cruciale?
Noi, movimenti civici e organizzazioni non profit, pensiamo di no! Ed è così che abbiamo deciso di unire le forze, entrare senza essere invitati in questo salotto televisivo, e presentare il nostro Fuori programma!
In questa campagna elettorale, la società civile non è stata coinvolta, ascoltata, accolta. Non le si è data voce e rappresentanza mentre i partiti sono sembrati sempre più scollegati dalle richieste sottoscritte a gran voce dai cittadini e dalle cittadine.
Il nostro programma alternativo ai soliti programmi politici raccoglie le proposte di chi, fino a oggi, si è battuto per conquistare nuovi diritti, per salvaguardare l’ambiente e ammonirci sui rischi della crisi climatica; di chi sta dalla parte dei più deboli dando un volto alle nuove povertà e ai nuovi sfruttati del mondo del lavoro; di chi si preoccupa delle opportunità e della condizione dei giovani, numericamente troppo poco rilevanti per trovare spazio nei programmi elettorali e nell’agenda delle riforme; di chi ha capito che il nostro rapporto con la natura è distorto e va ripensato dalle fondamenta, dal come viviamo le città al come consumiamo ogni giorno.
Ci aspettano enormi sfide: dalle conseguenze economiche della pandemia, della recessione, dell’iperinflazione, alla crisi climatica che rischia di essere accentuata anche dalle scelte che i governi stanno prendendo come risposta alla crisi energetica. Mai come in questo momento storico abbiamo bisogno di una discussione vera e aperta sul nostro Paese, che veda coinvolta tutta la società e ogni generazione e che guardi al futuro ad ampio raggio.
I movimenti dal basso, le organizzazioni non profit, i gruppi della società civile posseggono intelligenze, competenze, visione a lungo termine. Sono la linfa vitale del nostro Paese, un vero serbatoio di capacità e di impegno.
Ma questo la politica sembra ignorarlo. Perciò abbiamo deciso di unire le nostre voci e creare un’onda d’urto capace di bucare il tragico immobilismo della campagna elettorale.
Portando i nostri temi trasversali all’attenzione dei politici, cercheremo di inchiodarli alle loro responsabilità, chiedendogli di prendersi carico delle istanze del nostro manifesto.
Abbiamo bisogno anche di te, soprattutto di te: firma e fai firmare il Fuori Programma perché la voce della società civile diventi protagonista.
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“La democrazia non è uno sport da spettatori, se tutti stiamo a guardare non funziona più” dice Michael Moore. In effetti senza partecipazione non c’è democrazia, ma al momento la partecipazione nel nostro Paese non è affatto garantita.
Per ricostruire la fiducia tra istituzioni e cittadini serve trasparenza. La trasparenza è un anticorpo fondamentale contro la corruzione e l’illegalità che rischiano di minare il settore pubblico
La crisi climatica ed ecologica non si attenuerà se non metteremo al più presto in campo politiche drastiche e coraggiose che salvaguardino gli ecosistemi e la nostra vita sul pianeta.
Il 98% degli animali sulla Terra sono allevati, solo il 2% è selvatico. La maggior parte di quel 98% è ammassato in allevamenti intensivi, destinato a trasformarsi in cibo. È il momento di avere più rispetto per tutti gli altri esseri viventi.
Le nostre istituzioni sono ancora troppo spesso sorde nel concedere quei diritti già maturati nella società. Una democrazia compiuta e matura dovrebbe tendere a rivedere e allargare il perimetro dei diritti per essere più inclusiva e migliorare la vita di ciascuno.
I giovani di oggi hanno un reddito più basso dei loro genitori, vivono un mercato del lavoro con meno tutele e hanno aspettative decrescenti. In più, sono sempre meno numerosi in Italia. Visto che le nuove generazioni sono il nostro futuro, garantire loro opportunità deve essere una priorità.
Essere donna in Italia significa studiare di più ma guadagnare di meno, avere opportunità ridotte rispetto agli uomini e un welfare ormai antiquato. Serve un cambio di passo urgente per una piena eguaglianza.
Le diseguaglianze si sono moltiplicate, il rischio povertà affligge sempre più italiani e l’ascensore sociale sembra bloccato. Servono politiche pubbliche che aiutino chi è in difficoltà, che stimolino la creazione di opportunità e lavoro, che non releghino ai margini i nuovi cittadini. Occorre una società più giusta e inclusiva.
La pandemia ci ha ricordato quanto sia importante un sistema sanitario efficace e quanto la prevenzione sia fondamentale. Purtroppo però, alla sanità non vengono ancora destinati i giusti fondi. La salute è un diritto fondamentale ma non sempre viene riconosciuto come tale in modo eguale su tutto il territorio nazionale.