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28 Maggio 2021

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L’ascesa del [nostro] Diritto di sapere:

Politica e cultura della trasparenza

di Fabio Rotondo

Nel 2021 il diritto di sapere è qualcosa che diamo per scontato. Per esempio riteniamo normale che gli enti pubblici divulghino i dati del proprio operato e ci aspettiamo che nella confezione dei cereali ci siano le calorie, gli ingredienti e il luogo di produzione. Tuttavia, come spiegato in The Rise of the Right to Know: Politics and the Culture of Transparency, 1945-1975 di Michael Schudson tutte queste informazioni una volta non erano per nulla scontate. L’autore racconta l’evoluzione della società americana dalla cultura della segretezza alla cultura della trasparenza avvenuta nella seconda metà del XX secolo, evoluzione che ha poi avuto risonanza internazionale.

Il libro inizia a Washington DC negli anni ’50, durante la Guerra Fredda, in un momento storico in cui gli organi esecutivi del governo degli Stati Uniti operavano sotto un velo di segretezza.  Sono stati tre eventi principali che hanno scosso gli equilibri americani e non solo: la legge sul FOIA (Freedom of Information Act) del 1966, il NEPA (National Enviromental Policy Act) del 1970 e lo scandalo Watergate del 1972. 

Il FOIA, anche oggi, facilita la divulgazione di documenti governativi a qualsiasi cittadino che lo richiede. Il NEPA (1970), la legge per la tutela dell’ambiente, sanciva che tutte le informazioni sul tema dovevano essere rese pubbliche in tempo reale, o nel minor tempo possibile, per una maggior protezione ambientale e per la sicurezza dei cittadini. Il terzo evento è stato lo scandalo del Watergate, che con la sua risonanza internazionale a livello mediatico, ha fatto interrogare i cittadini sulla necessità di maggior trasparenza dell’amministrazione pubblica.

La fase finale del libro comprende una discussione sulla democrazia contemporanea e su come l’era della trasparenza abbia inaugurato un nuovo tipo di politica. Per esempio oggi le attività del governo vengono monitorate dalle ONG e dagli studiosi. Le leggi in vigore sulla libertà di informazione non sono perfette, ma sono comunque un mezzo prezioso per i cittadini di monitorare e rendicontare l’attività delle amministrazioni. Conoscere la storia di come questo diritto sia nato, può aiutarci a difenderlo e sostenerlo.