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17 Aprile 2023

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Sorveglianza biometrica di massa: non scendiamo a compromessi sulla nostra sicurezza

Da tempo chiediamo, insieme alla coalizione Reclaim Your Face, un divieto totale dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la sorveglianza biometrica di massa. Proprio per questo abbiamo monitorato, e continuiamo a farlo con grande attenzione, i numerosi negoziati che le istituzioni europee stanno portando avanti per proporre e approvare ufficialmente il cosiddetto Artificial Intelligence Act (o AI Act), il regolamento dell’intelligenza artificiale dell’Unione europea, e primo nel suo genere a livello globale. Le proposte attuali, tuttavia, non ci soddisfano affatto.

di Lorenzo Ancona

Con l’Artifical Intelligence Act (AI Act), l’Unione Europea ambisce non solo a regolamentare l’intelligenza artificiale ma anche a stabilire degli standard globali. Il testo proposto del regolamento riguarda diverse tipologie di intelligenza artificiale, come quelle generative (ad esempio, ChatGPT e Midjourney) e quelle biometriche.

Negli ultimi due anni noi di The Good Lobby, insieme al movimento ‘Reclaim Your Face’, stiamo attentamente monitorando i negoziati delle istituzioni europee e portando avanti attività di advocacy per un ban completo sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la sorveglianza biometrica di massa. 

In seguito alla tensione tra il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento Europeo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, la sorveglianza biometrica è ora oggetto di una soluzione di compromesso: la proposta attuale prevede un ban limitato alla sorveglianza biometrica di massa real-time, escludendo però quella ex-post. Il testo dell’AI Act con questa clausola sarà votato nei comitati IMCO e LIBE il 26 aprile e poi nella plenaria del Parlamento Europeo il 30 aprile. Seguiranno poi i triloghi, specialmente sotto la presidenza della Spagna.

In questo articolo vedremo nel dettaglio i negoziati e le proposte degli ultimi mesi che hanno portato alla soluzione di compromesso.

Nonostante il primo testo proposto dalla Commissione Europea ad aprile 2021 prevedesse un ban sulla sorveglianza biometrica di massa, diverse organizzazioni avevano mostrato insoddisfazione per l’esclusione dal divieto dell’utilizzo ex-post dei dati raccolti e altri limiti, incluse noi e la coalizione Reclaim Your Face. Le nostre attività e impegno avevano portato attenzione al tema e determinato l’impegno di 24 parlamentari europei, che nel giugno 2022 avevano proposto emendamenti per un divieto totale della identificazione biometrica negli spazi pubblici.

A ottobre 2022, Brando Benifei e Dragoș Tudorache, europarlamentari co-rapporteur del testo dell’AI Act, hanno avanzato la proposta di riscrivere alcuni degli articoli sulle pratiche proibite, come il social scoring e la sorveglianza biometrica di massa. In chiaro contrasto con il testo originale dell’AI Act, Benifei e Tudorache intendevano rimuovere tutte le eccezioni previste nel testo della Commissione, estendendo quindi il ban al riconoscimento biometrico ex-post, oltre che a quello in tempo reale già previsto, e agli spazi privati e online, oltre che a quelli pubblici. Questa proposta ha determinato frizioni anche a livello politico, oltre che istituzionale, con il PPE particolarmente contrario al divieto totale proposto.

Successivamente, nel dicembre 2022, il Consiglio dell’Unione Europea a guida Repubblica Ceca ha preso una posizione opposta a quella dei co-rapporteur in Parlamento. Il Consiglio non solo ha escluso il ban al riconoscimento biometrico ex-post, ma ha anche proposto di aumentare le eccezioni per l’utilizzo real-time di questa tecnologia, in particolare quando necessario alle forze dell’ordine per ragioni di sicurezza straordinarie. Questa decisione è stata ampiamente criticata da Reclaim Your Face, che l’ha definita “deludente” e “un primo passo verso una base legale di protezione per pratiche invasive, oltre che contro le leggi di protezione dei dati personali e i diritti umani in UE”.

Dopo la netta presa di posizione del Consiglio, all’inizio del 2023 la discussione sulla sorveglianza biometrica è tornata al Parlamento Europeo in vista del voto di fine aprile sul testo dell’AI Act emendato. Nonostante i co-rapporteur ambissero ad un ban completo negli spazi pubblici, la proposta che verrà votata prevederà solo il divieto della sorveglianza biometrica di massa real-time, escludendo quella ex-post, considerata invece ad “alto rischio” nella classificazione dell’AI Act. Tuttavia, l’utilizzo dei dati biometrici ex-post verrebbe comunque incluso nella lista delle intelligenze artificiali “ad alto rischio” dell’Annesso III dell’AI Act. Queste intelligenze artificiali sarebbero classificate come in grado di minacciare sicurezza, diritti fondamentali e sicurezza dei cittadini.

Dopo il voto di aprile, saranno decisivi i triloghi per determinare gli orientamenti dell’AI Act e, in particolare, il divieto dell’utilizzo delle intelligenze artificiali di sorveglianza di massa. Ciò che è certo è che noi insieme a Reclaim Your Face porteremo avanti la nostra campagna: il ban attuale, infatti, non ci soddisfa affatto perché i rischi posti dall’utilizzo dei dati biometrici ex-post alla sicurezza e alla privacy dei cittadini sono troppo alti per scegliere di non agire!