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4 Giugno 2020

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Un passo avanti verso la trasparenza del lobbying nell’UE

Votati nuovi emendamenti sulla trasparenza del lobbying con l'approvazione del bilancio dell'UE. I cittadini avranno maggiore accesso agli incontri tra eurodeputati e lobbisti.

di The Good Lobby

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La revisione del bilancio dell’UE rappresenta un’opportunità per i rappresentanti eletti di capire se i fondi dell’UE sono stati spesi correttamente. Durante questo periodo, il Parlamento e il Consiglio europeo analizzano l’aderenza della Commissione europea al bilancio dell’UE e formulano raccomandazioni per riformare le leggi attuali. L’Intergruppo anticorruzione ha collaborato con successo con i vari soggetti europei per dare forma a numerosi emendamenti nei settori della legalità e della trasparenza.

A seguito della lettera congiunta inviata dall’Intergruppo all’inizio di quest’anno, il Presidente Sassoli si era già impegnato a collegare il processo di pubblicazione degli incontri tra i membri del Parlamento europeo e i lobbisti con l’Osservatorio legislativo e con il registro per la trasparenza. Ora, il Parlamento europeo ha votato un nuovo emendamento firmato da alcuni deputati dell’intergruppo per sviluppare ulteriormente tale processo.

Alberto Alemanno, professore di giurisprudenza presso l’HEC di Parigi e fondatore di The Good Lobby, afferma che “gli ultimi sviluppi del Parlamento europeo mostrano un impegno sincero verso l’adozione della legislative footprint come uno degli strumenti privilegiati per garantire la trasparenza e la responsabilità delle decisioni politiche dell’UE. Si tratta di stabilire nuove norme sociali più che di imporre nuovi requisiti legali ”.

L’eurodeputato Daniel Freund ha avuto un ruolo cruciale nel promuovere questi cambiamenti, collaborando con le istituzioni dell’UE e la ONG Transparency International. I suoi sforzi sono stati fondamentali nel convincere i Commissari europei e i membri del Parlamento europeo a pubblicare in maniera generalizzata i propri incontri con i lobbisti e hanno contribuito a istituire un meccanismo di controllo della legalità. Le regole relative all’attività di lobbying sono in vigore dall’inizio dell’attuale mandato, ma Daniel Freund afferma che nel processo c’erano alcuni passaggi “non abbastanza intuitivi da permette a chiunque di accedere in maniera effettiva alle informazioni”. Riferendosi agli ultimi emendamenti, spiega:

“Ciò che abbiamo ottenuto ora non cambia significativamente il modo in cui gli eurodeputati pubblicano le riunioni con i lobbisti, ma migliora l’accesso ai dati forniti, per due fondamentali ragioni. In primo luogo, stiamo collegando la pubblicazione degli incontri al registro per la trasparenza. Questo rende molto più facile trovare l’organizzazione. Il processo assicura inoltre che non ci siano problemi in termini di ortografia errata del nome dell’organizzazione. L’altro collegamento avviene con l’osservatorio legislativo, ovvero il database di tutte le leggi che sono attualmente in fase di negoziazione. Se uno guarda l’elenco dei miei appuntamenti e io ho un incontro, ad esempio, a proposito di un fascicolo a cui sto lavorando presso il comitato dei trasporti, si può fare clic sul collegamento e quindi accedere alla pagina corrispondente all’interno dell’osservatorio legislativo. Qui si trova la proposta della commissione, gli emendamenti presentati in parlamento, i potenziali punti oscuri, i riferimenti del fascicolo e così via. Si ottengono molte informazioni sul documento legislativo stesso. ”

Secondo Freund, l’obiettivo è che tutti possano vedere come è stato condotto un determinato atto legislativo, come è stata presa una determinata decisione, in che modo i lobbisti hanno influenzato il processo, chi sono le organizzazioni coinvolte, quanti soldi hanno, da dove provengono i loro finanziamenti e di cosa si occupano. “Stiamo lavorando per ottenere la totale trasparenza dell’intero processo decisionale dell’UE. Ciò può aiutare i responsabili delle decisioni a dosare l’ascolto di determinati attori, a prestare maggiore attenzione e sforzarsi per ottenere un quadro diversificato”, afferma il deputato.

Affinché ciò accada, secondo Freund è necessario coinvolgere il Consiglio negli ultimi sviluppi. “Stiamo riprendendo i negoziati sull’obbligatorietà del registro delle lobby. Penso che si tratterà davvero di far entrare il Consiglio nel processo perché le istituzioni che fanno insieme la legislazione dell’UE sono tre: Commissione, Parlamento e Consiglio. Il Consiglio è rimasto indietro. Ci sono alcune sfide legali particolari nel renderlo trasparente. Non è in ritardo soltanto rispetto alla trasparenza delle lobby, ma anche – più  in generale – rispetto alla trasparenza del processo legislativo “.

L’eurodeputato conclude che il lavoro per rendere il lobbying completamente trasparente è un processo senza fine: “Fornire trasparenza sul processo decisionale è un po’ come il gioco del gatto e del topo in cui alcuni attori cercheranno sempre di nascondere ciò che stanno facendo e tu devi adattare le regole in modo da impedirlo”.

Credito di immagine: Getty Images / iStockphoto

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