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29 Febbraio 2024

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I lobbisti di Amazon banditi dal Parlamento europeo

È la seconda volta che il Parlamento revoca l'accesso ad una società. Tuttavia, il divieto non ostacolerà l’effettiva capacità di lobbying di Amazon.

di The Good Lobby

Il 27 febbraio, il Parlamento europeo ha deciso di revocare i badge d’ingresso ai 14 lobbisti registrati di Amazon – segnando il secondo caso in cui l’istituzione ha negato l’accesso a una società, dopo il divieto del 2017 ai lobbisti di Monsanto. La decisione è stata presa in risposta a una richiesta scritta dell’eurodeputato Dragoș Pîlarsu (RO/Renew), presidente della commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL).

La lettera inviata dal presidente dell’EMPL alla presidente Roberta Metsola sosteneva la necessità del divieto, citando il ripetuto rifiuto di Amazon di partecipare alle audizioni dell’EMPL. Una situazione preoccupante a causa delle continue accuse di violazione da parte di Amazon dei “diritti fondamentali di assemblea, contrattazione collettiva e azione, nonché di condizioni di lavoro giuste ed eque”, sottolineate nella lettera.

In particolare, Pîslaru descrive quattro casi in cui Amazon si è rifiutata di partecipare alle audizioni delle commissioni parlamentari. Tra questi, il rifiuto dell’amministratore delegato Jeff Bezos di partecipare a un incontro in Parlamento. Più di recente, l’azienda ha rifiutato la richiesta dei deputati di visitare le sue strutture in Germania e Polonia. 

Sebbene il ritiro dell’accesso di Amazon al Parlamento europeo sia significativo, è importante notare che i 14 badge di accesso rappresentano solo una frazione degli sforzi di lobbying dell’azienda.

Secondo recenti rapporti del Corporate Europe Observatory, la maggior parte delle attività di lobbying di Amazon sono gestite da 13 diverse società di lobbying a livello europeo, che non saranno interessate dal divieto. Inoltre, Amazon non rivela i suoi legami con almeno due think tank – il Centre for European Policy Studies (CEPS) e il Centre for European Reform (CER) – che hanno entrambi dichiarato i loro legami con Amazon.

La revoca dei badge di Amazon inciderà indubbiamente sulla reputazione dell’azienda, ma non ne ostacolerà seriamente l’influenza nella definizione delle politiche dell’UE.