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12 Giugno 2025

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Referendum: il 90% dei fuori sede ha votato

Come organizzazione che da anni si batte per il diritto di voto a distanza, accogliamo con entusiasmo questi dati: il 90% degli oltre 67mila fuori sede iscritti ha votato ai Referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno

di Bianca Dominante

Firma per il voto a distanza dei fuori sede!

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Confrontando i numeri delle Europee 2024 – 24mila iscritti e oltre 19mila votanti – con quelli dei Referendum, è evidente ciò che sosteniamo da tempo: l’astensionismo involontario si può ridurre con norme che favoriscano davvero la partecipazione. Come, per esempio, una legge sul voto fuori sede.

Siamo solo alla seconda sperimentazione di voto a distanza, e il numero dei partecipanti è già triplicato: è bastato estendere la possibilità, riservata in passato solo a studenti e studentesse, anche a chi vive lontano da casa per motivi di lavoro o cura.

Non va dimenticato, inoltre, che registrarsi per votare a distanza ha richiesto un iter tutt’altro che immediato, con appena un mese di tempo per completare la procedura e una comunicazione istituzionale praticamente assente.

Insomma, nonostante le mille difficoltà e la scarsa informazione, il voto fuori sede funziona. E potrà funzionare sempre meglio: serve solo un po’ di tempo affinché la cittadinanza si abitui e prenda confidenza con uno strumento che, fino a due anni fa, sembrava impensabile.

Questo Referendum, al di là dell’esito elettorale, ha dimostrato una cosa in modo inequivocabile: l’Italia non può più rimandare l’approvazione della legge sul voto fuori sede, ferma in Senato da un anno e mezzo.

Tutte e tutti i cittadini italiani devono poter votare a distanza per ogni tipo di elezione, come già avviene negli altri Paesi europei. Firmate la nostra petizione per il voto fuori sede!

 


*in foto elettrici fuori sede in fila al Liceo Scientifico Statale “A. B. Sabin” di Bologna 

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