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14 Maggio 2024

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Scandalo Liguria: serve più trasparenza sui finanziamenti alla politica

Lo scandalo che ha colpito la Regione Liguria e fatto scattare gli arresti domiciliari per il Presidente Toti ha riacceso i riflettori sull’annosa questione del finanziamento alla politica.

di The Good Lobby Italia

“Toti era sostenuto non da chi ne condivideva le idee, ma da chi si aspettava, in cambio delle donazioni, decisioni favorevoli e trattamenti preferenziali”, ha affermato Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby Italia, in un’intervista di Stefano Iannaccone per il quotidiano Domani.

Quello ligure, però, è solo l’ultimo, in ordine cronologico, di una lunga serie di esempi. L’assenza, infatti, di regole precise in materia di finanziamento ai partiti da parte di privati cittadini, società e imprese, spiana spesso la strada a potenziali conflitti di interessi, quando non a veri e propri illeciti. Senza donazioni, tuttavia, i partiti italiani rischierebbero il collasso, con bilanci quasi sempre in rosso.

Come uscire da questo sistema tanto intricato?
Lo scorso 15 aprile insieme alle amiche e gli amici di Volt Italia, Transparency International Italia e Raise the Wind abbiamo presentato un Manifesto per il finanziamento ai partiti e proposto una serie di possibili soluzioni al problema.

Innanzitutto riteniamo necessario l’adozione di un codice di condotta da parte di politici e partiti, che dovrebbero affrontare con trasparenza e responsabilità tutti i casi di donazione con potenziale conflitto di interessi tra donatori e riceventi di finanziamenti politici. Chi riceve donazioni a sostegno delle campagne elettorali dovrebbe impegnarsi a rendicontare le spese in maniera chiara e corretta entro 90 giorni. Andrebbero poi rafforzati i controlli e creata una piattaforma digitale unica per il monitoraggio delle entrate e delle uscite della politica. Per finire andrebbe promosso e agevolato l’utilizzo del 2×1000, la quota che ogni contribuente può dare a un partito segnalando un apposito codice nella dichiarazione dei redditi. Nel 2023, infatti, è stato effettuato solo un milione e 744 mila di scelte valide del codice su un totale di 41 milioni e mezzo di contribuenti.

Come vedete, insomma, le soluzioni non mancano. Lo stesso, purtroppo, non può dirsi della volontà da parte della politica a rendere il finanziamento ai partiti un processo trasparente ed efficace.