7 Novembre 2024
Settimo M.
1 ora, 44 min fa
Gianna M.
5 ore, 36 min fa
Francesco F.
11 ore, 10 min fa
Attraverso interrogazioni lunghe circa 3 ore, gli europarlamentari valutano sia le competenze dei singoli candidati, sia la loro integrità e trasparenza. Prima delle audizioni vere e proprie, però, il Parlamento europeo controlla che i futuri commissari non abbiano conflitti di interessi, analizzando le dichiarazioni di tutti i candidati alla ricerca di possibili situazioni ambigue o incompatibili con la carica di commissario.
Questo controllo è già stato completato per il nuovo esecutivo: nessuno dei candidati ha presentato conflitti di interessi, e tutte e tutti i commissari finora interrogati in Parlamento hanno superato la prova. Tra questi, tuttavia, ve ne sono almeno due per i quali, grazie al lavoro di Corporate Europe Observatory che ne ha esaminato i curricula, fatichiamo a comprendere come non solo siano arrivati alle audizioni “senza nessun conflitto di interessi”, ma le abbiano addirittura superate senza intoppi!
La prima è Maria Luìs Albuquerque, nuova Commissaria europea per i servizi finanziari, audita ieri mattina. Ministra delle Finanze portoghese fino al 2015, nel marzo 2016 Albuquerque si è “lanciata” tra le porte girevoli diventando direttrice non esecutiva della società britannica di recupero crediti Arrow Global. Peccato che all’epoca proprio la Arrow Global stesse gestendo 300 milioni di euro di crediti inesigibili del gruppo finanziario portoghese Banif. Quando ha lasciato Arrow nel 2021, è tornata all’Agenzia portoghese per il Tesoro e la Gestione del Debito (IGCP), da cui si era distaccata nel 2011.
C’è poi il caso dell’olandese Wopke Hoekstra, la cui audizione si è conclusa proprio stamattina. Commissario europeo per il clima, nel 2023 è stato coinvolto in un’indagine parlamentare per aver presumibilmente favorito l’esplorazione di petrolio e gas nei Paesi Bassi per interessi personali. La sua carriera politica è spesso stata caratterizzata da conflitti di interessi: durante il suo mandato da senatore, Hoekstra ha continuato a lavorare per McKinsey, una società di consulenza con una clientela “particolare” che include aziende del tabacco, dei combustibili fossili e della big pharma.
Com’è possibile considerare “senza conflitti di interessi” questi personaggi politici? Sulla base di quali dati e informazioni sono state prese simili decisioni?
La nuova Commissione europea non si è ancora ufficialmente insediata, ma sta già suscitando numerose polemiche per questi e molti altri casi. I commissari riusciranno a lavorare per il bene dei cittadini europei o finiranno per difendere gli interessi di pochi potenti gruppi? È ancora presto per dirlo, ma ahinoi le premesse non sono delle migliori.
Purtroppo anche dentro i confini nazionali le cose non vanno molto meglio, anzi. Dopo anni di attese e rinvii, l’Italia continua a non avere nessuna norma per la regolamentazione del lobbying né una legge chiara e puntuale contro i conflitti di interessi.
Per questo vi invitiamo a firmare e condividere le nostre petizioni per chiedere insieme a noi leggi indispensabili come quella sul lobbying e quella contro i conflitti di interessi! Firmate!