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21 Marzo 2024

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Un primo passo per il voto fuori sede

Il 21 marzo è stato approvato il DL elezioni che sancisce di fatto la prima sperimentazione sul voto fuori sede in Italia, che coinvolgerà potenzialmente fino a 600.000 studenti

di Fabio Rotondo

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Per la prima volta in Italia è prevista una sperimentazione sul voto fuori sede. L’emendamento di Fratelli d’Italia al Decreto Elezioni è stato approvato a marzo sia al Senato che alla Camera, questo vuole dire che quasi 600.000 studenti e studentesse potranno votare a distanza già alle Europee di giugno.

Purtroppo però i senatori hanno perso tempo tra l’approvazione alla Camera (a luglio 2023) e l’inizio dell’iter al Senato (30 gennaio 2023) e questo ha impedito di ottenere una legge in tempo per le elezioni Europee che potesse riguardare l’intera platea di fuori sede, ovvero 5 milioni di persone.
Tuttavia, grazie alle nostre pressioni davanti al Senato e durante il Festival di Sanremo, un primo compromesso è stato trovato e almeno gli studenti e le studentesse potranno votare a distanza già a giugno alle elezioni Europee. Attenzione: per votare alle elezioni Regionali in Piemonte e per le elezioni Amministrative in tutta la penisola bisognerà tornare alla propria residenza.

Adesso, tra il dire e il fare c’è di mezzo il regolamento.

 

Ecco come si può votare fuori sede alle elezioni Europee 2024:

 

Per prima cosa, lo studente o la studentessa fuori sede dovranno inviare una richiesta per votare a distanza almeno 35 giorni prima del voto al proprio comune di residenza (cioè entro il 5 maggio 2024). Il modulo per la richiesta, lo trovate qui, oppure è scaricabile dal sito del proprio comune di residenza. La modalità di voto invece cambia in base a dove si trova il domicilio:

 

Caso 1

Chi studia in una Regione nella stessa circoscrizione elettorale del proprio Comune di residenza → voterà nel Comune in cui si trova fuori sede.

 

  1. sei di Lecce ma studi a Salerno? → voti a Salerno (il Comune in cui sei fuori sede)

 

Dove? Nel seggio che verrà indicato dopo che la richiesta è stata accettata

 

Caso 2

 

Chi studia in una Regione di una circoscrizione elettorale diversa da quella del proprio Comune di residenza → voterà nel capoluogo di Regione in cui si trova fuori sede (con uno sconto sui trasporti per raggiungere il seggio).

 

  1. sei di Lecce, studi a Pavia? → voti a Milano (capoluogo della Regione in cui sei fuori sede)

 

Perché i candidati della circoscrizione Nord-Ovest  sono diversi da quelli della circoscrizione Sud.  Il capoluogo, quindi, sarà un punto di raccolta dei voti dei vari studenti fuori sede che dovranno votare i candidati del proprio Comune di residenza.

 

Perché invece chi studia a Salerno non deve spostarsi nel capoluogo della Regione, ovvero Napoli? Perché Salerno e Lecce fanno parte della stessa circoscrizione elettorale e hanno gli stessi candidati.

 

Il voto fuori sede funzionerà sempre così?

 

No. Come detto si tratta di una sperimentazione, che viene fatta su un gruppo ristretto di persone per vederne i risultati esattamente com’è stato fatto a dicembre con il voto elettronico in alcune ambasciate italiane all’estero.
Sono piccoli segnali, piccoli passi avanti che il nostro Paese sta facendo per poi avere una legge completa e consentire a tutti il voto a distanza.

Tuttavia, ogni elezione ha un sistema di voto diverso perché le circoscrizioni elettorali e i collegi cambiano, quindi bisognerà trovare un sistema efficiente che vada bene per tutte le tipologie di elezioni: Politiche, Europee , Referendum e in secondo luogo, perché le più complicate, Regionali e Amministrative.

 

Ovviamente non abbasseremo la guardia, seguiremo tutti i passaggi di questa sperimentazione, seguiremo l’iter al Senato e ci assicureremo che anche ai restanti 4.3 milioni di fuori sede il diritto di voto venga garantito alle prossime elezioni.

 

Firma la petizione e falla girare, per vincere insieme questa battaglia di civiltà.

 

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