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14 Settembre 2023

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Voci di Giustizia: Adriano De Gasperis e il sistema dei “biglietti clonati”

Questa è “Voci di giustizia”, la rubrica dedicata alle storie di whistleblower, cittadine e cittadini coraggiosi che decidono di denunciare episodi di corruzione e illeciti che si consumano sul posto di lavoro, mettendo il bene della collettività al primo posto.

di Bianca Dominante

Se potesse tornare indietro, lo rifarebbe? “Nella Giustizia, nei giudici, ci credo ancora. Ma persone irrispettose delle leggi mi hanno distrutto la vita. Quindi no, non lo rifarei, resterei al mio posto”. Così Adriano De Gasperis commenta la vicenda che lo ha visto protagonista. Per l’ennesima volta un cittadino coraggioso ha pagato a caro prezzo – economico, ma anche psicologico – la scelta di denunciare in favore della verità e della giustizia.

De Gasperis, dal 1999 dipendente di Atm, l’azienda del trasporto pubblico milanese, nel 2012 inizia a sospettare che qualcosa nel sistema di bigliettazione non funziona a dovere, fa una serie di verifiche, riceve confidenze e scopre una falla nel sistema. Quell’anno e poi ancora nel 2015 decide di intervenire segnalando ai suoi superiori il fenomeno dei “biglietti clonati“, con il quale vari dipendenti Atm guadagnavano sulla vendita illegale di tagliandi, causando importanti perdite all’azienda e, in quanto “proprietario” dell’azienda, anche al Comune di Milano.

L’azienda, dal canto suo, non solo non prende alcun provvedimento, ma decide piuttosto di scagliarsi contro De Gasperis avviando nei suoi confronti quattro procedimenti disciplinari, due sospensioni, due denunce penali e tre licenziamenti, il primo dei quali adottato dal consiglio di disciplina di Atm a marzo 2019. Reintegrato e riconosciuto sempre come innocente dal Tribunale di Milano, almeno finora, De Gasperis ha ottenuto l’ultima vittoria legale lo scorso 20 agosto: il giudice ha infatti accolto il ricorso presentato dal lavoratore, definendo i provvedimenti disciplinari emessi nei suoi confronti “illegittimi e infondati, basati su prove insufficienti o contraddittorie”. Atm dovrà, dunque, reintegrare e risarcire De Gasperis.

Una storia dall’amaro lieto fine: siamo felici di vedere che, dopo anni di battaglie, le leggi a tutela dei whistleblower iniziano a dare i loro frutti. Tuttavia troviamo profondamente ingiusto che cittadini onesti come loro debbano attraversare questo lungo calvario fatto di violenze psicologiche e ingenti perdite economiche. Potremo considerarci davvero soddisfatti quando la figura del whistleblower verrà riconosciuta e rispettata a livello sociale ancor prima che giudiziario.